Politica educativa inclusiva. Provincia scolopica di Nazareth (Colombia, Ecuador, Perú)

La Provincia di Nazareth dell’Ordine Religioso delle Scuole Pie ha proposto, tra le sue sfide educative demarcazionali per il quadriennio 2011-2014, di “fare tutto ciò che è in nostro potere per evitare l’esclusione di bambini e adolescenti nelle nostre scuole e di cooperare nelle dinamiche educative globali di integrazione di coloro che sono stati emarginati per varie circostanze e cause” (Congregazione Provinciale, 2011). Come strategie per l’attuazione di questa sfida, ha pensato di “sviluppare strutture e dinamiche pedagogiche flessibili per gli studenti con SEN, in accordo con le nostre possibilità pedagogiche e istituzionali” (Congregazione Provinciale, 2011).


Questo impegno demarcazionale per l’inclusione si inquadra nelle opzioni del XLVI Capitolo Generale dell’Ordine Religioso delle Scuole Pie che, nel presentare gli elementi fondamentali che esprimono e sintetizzano l’identità calasanziana della sua pastorale educativa, afferma: “la scuola calasanziana deve essere costantemente attenta a mettere in pratica i progressi della didattica moderna. A questo scopo sono utili un’educazione preferibilmente personalizzata, la molteplicità delle proposte extrascolastiche, l’attuazione di un programma di formazione individuale per gli studenti dotati, una cura particolare nel lavoro con gli studenti che hanno difficoltà di apprendimento, la promozione delle capacità individuali” (Congregazione Generale, 2009b, p. 37).


La Politica sull’educazione inclusiva della Provincia di Nazareth delle Scuole Pie (PEDI) è un documento che mira a rafforzare le pratiche di educazione inclusiva basate sulla Dichiarazione dei diritti umani.


Affronta la diversità sociale e di apprendimento attraverso il lavoro di squadra, al fine di crescere nell’identità calasanziana.


Cerca inoltre di fornire un’istruzione di qualità, entro i limiti della scuola, agli studenti con bisogni educativi speciali, in condizioni di vulnerabilità e con capacità eccezionali.


L’inclusione della scuola implica il riconoscimento delle barriere istituzionali presenti. Comporta anche una gestione diligente e sostenibile, basata sulla corresponsabilità con le altre istituzioni educative (famiglia, scuola, istituti, Stato…) e sulla cooperazione intersettoriale (sanità, istruzione, giustizia, società civile…).


I processi di insegnamento e apprendimento (pedagogia, innovazione, ricerca, manutenzione, amministrazione, mobilità, accessibilità, tra gli altri) sono suscettibili di miglioramento e innovazione continui, in termini di educazione inclusiva e identità scolopica.


DOCUMENTO ALLEGATO (in spagnolo)

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